Nella chiesa eporediese di Santa Croce, riparte il progetto di recupero degli affreschi.

Nella chiesa eporediese di Santa Croce, riparte il progetto di recupero degli affreschi.

da “Il Risveglio Popolare”  del 24 giugno 2024
di lauro mattalucci

LA CONFRATERNITA HA REPERITO I 130 MILA EURO NECESSARI
Riguardano la volta e le pareti dell’area absidale

Uno straordinario ciclo di affreschi realizzato dal pittore Luca Rossetti da Orta negli anni 1753 e 1761 ricopre interamente le pareti della chiesa. Sono ormai molti i cittadini eporediesi e non eporediesi che, grazie alle iniziative culturali messe in atto dalla Confraternita di Santa Croce, hanno potuto ammirare gli ottimi risultati del primo lotto del programma di restauro; un intervento che ha interessato la cupola e l’intera area presbiteriale, effettuato con grande professionalità dalla ditta Lupo e Galli snc Restauri d’Arte – Torino.

Siamo oggi al secondo atto! Nella prima decade di luglio prenderà il via, con la sistemazione dei ponteggi, il secondo lotto: riguarderà la volta e le pareti dell’area absidale per un totale di 292,35 mq. Non è stato affatto semplice per la Confraternita reperire i fondi necessari: un percorso durato un anno e mezzo! Il budget del progetto (rimasto a prezzi invariati rispetto a quattro anni fa) è di 130 mila euro: ad esso si farà fronte, oltre che con un residuo dei finanziamenti a suo tempo erogati dal MBAC, con somme derivanti dai bandi lanciati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT ai quali la Confraternita ha partecipato con esito positivo. Altre somme minori sono state deliberate dal Comune di Ivrea, dalla Diocesi e da alcune associazioni di servizio del territorio che da tempo generosamente appoggiano il lavoro della Confraternita.

Come ben sanno i lettori del Risveglio Popolare, oltre a portare avanti l’ambizioso progetto di restauro, la Confraternita si è molto impegnata negli ultimi quattro anni ad approfondire e far conoscere la storia della chiesa con i suoi beni artistici e, più in generale, quella fortunata stagione pittorica eporediese – da troppo tempo trascurata – di cui fu interprete Luca Rossetti. Il punto più alto di tale impegno è stata la realizzazione in collaborazione col Liceo Botta, il 10-11 maggio, di un importante convegno dal titolo “Luca Rossetti e il Tardo Barocco a Ivrea” che ha riscosso un successo superiore alle attese; c’è ora l’intento di stamparne gli atti.

L’apparato decorativo dell’area absidale, oggetto di una campagna di restauri che durerà circa sei mesi, presenta purtroppo molte aree ammalorate. Una cosa che subito si nota appena entrati in chiesa è, sulla parete di fondo, la scena della Crocifissione rovinata da vistosi affioramenti salini (Fig.1). La volta e le pareti laterali presentano numerose lacune, anche vistose, date dal deterioramento della pellicola pittorica ed anche dalla caduta di parti dell’intonaco. La messa in salvo dei dipinti murali diventava sempre più urgente.

Anche se posto in secondo piano, dietro all’altare, l’apparato pittorico dell’abside è molto interessante, studiato con la stessa attenzione teologica, e realizzato con la stessa qualità artistica: si presenta, in accordo con la cifra stilistica del tempo, pieno di inganni prospettici e di trompe l’oeil. La poderosa finta “macchina d’altare” ritratta sulla parete di fondo, che appare composta da poderose colonne, statue e ancone dipinte, sembra collocarsi in un’aula che continua alle sue spalle, in uno spazio indefinito. Sulle pareti laterali, nelle lunette poste in alto, troviamo la raffigurazione di otto personaggi veterotestamentari dipinti con grande cura, che fanno, per così dire, da contrappunto alle otto eroine bibliche della navata. Un paio di tali immagini sono purtroppo molto rovinate; speriamo vivamente che il restauro ci consenta di recuperarne, almeno in parte, la finezza artistica e di riconoscerne l’identità. Nel registro inferiore, sempre sulle due pareti laterali, al di sopra dei dossali del coro, sono poste deliziose figure di putti meditabondi che – in questo luogo dove si recitavano le orazioni per i defunti – ci invitano a riflettere sulla precarietà della vita terrena (Fig. 2). Sul lato sinistro due finte finestre (oggi alquanto rovinate), aprono illusivamente scorci sul dolce panorama canavesano, quasi a temperare il messaggio del nascendo morimur che ci viene dai putti pensierosi e lacrimevoli.

La Confraternita di Santa Croce assume sin d’ora l’impegno a presentare, con apposita cerimonia, i risultati del restauro.

Fig.1 Chiesa di Santa Croce, area absidale, Crocifissione
Fig.1 Chiesa di Santa Croce, area absidale, Crocifissione
Fig.2 Chiesa di Santa Croce, area absidale, Putto meditabondo
Fig.2 Chiesa di Santa Croce, area absidale, Putto meditabondo

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