La vera maestria nei restauri fa rinascere i dipinti dell’abside di Santa Croce a Ivrea
da “La Sentinella del Canavese” del 20 gennaio 2025
di Franco Farnè
Lascia sbalorditi per la sua bellezza e luminosità la zona absidale della Chiesa di Santa Croce, una volta tolti i ponteggi poco prima di Natale, alla conclusione del secondo lotto del piano di restauro riguardante i dipinti murali dell’intera area absidale. Una bellezza che gradualmente sta tornando a lei e alla città di Ivrea di cui è sublime patrimonio.
Il termine del secondo lotto meritava di essere celebrato in modo speciale e la Confraternita di Santa Croce, che da sempre ne ha cura, ha provveduto nominando presidente una gentile signora eporediese, Elena Trotto Gatta , prima donna a ricoprire tale carica, la persona giusta al momento giusto, che saprà certamente applicare quanto tesaurizzato in una lunga carriera da dirigente di banca alle necessità della chiesa collocata all’inizio di via Arduino, poco oltre Sant’Ulderico. L’attitudine all’efficace pianificazione e al portare a compimento con successo un programma sono stati per tanti anni, infatti, peculiarità della sua quotidianità professionale e contribuiranno a far sì che i lavori di restauro che riconsegneranno Santa Croce agli eporediesi trovino il sostegno finanziario residuo e, soprattutto, giungano presto a felice compimento. Tutto questo, ovviamente sotto la guida dei due principali artefici della rinascita dell’edificio, i due illustri studiosi Lauro Mattalucci e Guglielmo Berattino .
Gli interventi
Questo secondo lotto ha riguardato una vasta area (292.35 metri quadrati) dietro l’altare, che presentava molte zone ammalorate con numerose efflorescenze saline e lacune vistose, date dal progressivo deterioramento della pellicola pittorica o addirittura dalla caduta dell’intonaco. L’intervento di restauro era dunque urgente e i confratelli, visti gli ottimi risultati ottenuti, hanno salutato la fine dei lavori come un regalo di Natale. «Quella che si è chiusa in questi giorni – sottolinea Elena Trotto Gatta – è stata una tappa molto importante per la Confraternita che da pochissimo tempo ho l’onore di presiedere. I lavori avevano preso il via ad inizio di luglio, ma c’era stato per un anno e mezzo un impegno molto intenso per promuovere il progetto e reperire i fondi necessari per far fronte ad un budget di circa 130.000 euro».
«Ringrazio di cuore, pertanto – continua – i vari donatori: la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT, che meritoriamente sostengono la tutela del patrimonio culturale attraverso appositi bandi ai quali la Confraternita ha partecipato con esito positivo; il Comune di Ivrea e la Diocesi; alcune espressioni del prezioso mondo associativo presente sul territorio, quali Rotary e Inner Wheel, e del mondo aziendale, come la milanese Trilix srl. Un particolare ringraziamento va anche al dottor Massimiliano Caldera della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino che monitora sin dal 2020 il nostro progetto e alla ditta torinese Lupo e Galli snc Restauri d’Arte che sta realizzando il restauro dei dipinti murali non solo con grande professionalità ma con particolare amore per la nostra chiesa. Gli esiti del restauro sono davvero entusiasmanti, sia per la qualità del lavoro effettuato, sia per le novità emerse. Stiamo già pensando ad una serie di eventi, a partire dalla prossima primavera, per portare a conoscenza del nostro territorio e degli amanti dell’arte i risultati ottenuti».
Tante sorprese
Numerose sono le sorprese che si presenteranno agli occhi dei visitatori. Spiega Mattalucci: «Chi entrava in chiesa vedeva, al di là dell’altare, sulla parete in fondo all’abside, in una cornice ovale, l’immagine di una Crocifissione con una Maddalena affranta aggrappata alla croce che ci colpiva per la solennità delle due figure poste su uno sfondo tenebroso come se l’intento dell’artista fosse stato quello di dar esclusivo rilievo al dramma della Maddalena di fronte al sacrificio di Cristo. Si scopre ora, grazie al restauro, che non era quella l’iconografia originale: le due figure che compongono la scena furono, si ignora in quale data, scontornate e circondate da uno sfondo nero. Rimuovendo la pittura che oscurava buona parte del dipinto, è emersa l’originale scena concordata dal committente con Luca Rossetti: a sinistra del Cristo crocifisso è apparso un drammatico gruppo di anime purganti che invocano la liberazione dalla loro pena, mentre a destra della Maddalena si osserva la dolente figura della Madonna».
A spiegazione della scena va ricordato che quando furono realizzati i dipinti murali il nome della confraternita era Confraternita del Suffragio, poi divenuta, nel 1802, Confraternita di Santa Croce, il cui precipuo scopo era l’inoltro di preghiere, indulgenze, opere caritatevoli alle anime del Purgatorio, per ottenere da Dio la remissione della pena temporale. «L’iconografia del Cristo e delle anime del purgatorio è alquanto inconsueta – concludono Mattalucci e la presidente Trotto Gatta – e quella qui realizzata da Luca Rossetti costituisce un’ulteriore testimonianza della sua abilità nel concepire le più svariate scene di carattere religioso. Altre novità e raffinatezze pittoriche potranno ora essere osservate dai visitatori».
I tanti progetti
Le altre cariche sociali, nella Confraternita, sono così ripartite: vicepresidente, Adriano Fornero; segretario, Lauro Mattalucci; economo, don Silvio Faga; conservatore, Guglielmo Berattino. Tra i lodevoli progetti mirati alla valorizzazione della Chiesa di Santa Croce, la Confraternita, circa un anno fa, ha portato a compimento l’organizzazione, in collaborazione con il liceo Carlo Botta e il Rotary Club di Ivrea, di un importante convegno sull’arte tardo barocca a Ivrea dove esiste un patrimonio assai ricco di affreschi tardo barocchi, datati tra fine Seicento e Settecento: un patrimonio che ancora incanta, e parla di una stagione di accadimenti culturali e religiosi che meritano di essere più diffusamente conosciuti. Un patrimonio che, opportunamente messo in luce, potrebbe diventare anche un motivo di attrazione turistica. Tale convegno, dal titolo Luca Rossetti e il tardo barocco a Ivrea, è stato dedicato a quello che fu il principale protagonista dell’arte sacra eporediese nel Settecento. Formatosi nella Riviera di San Giulio, in quella che fu una fiorente fucina artistica, Luca Rossetti realizzò, a Ivrea, prima di quella della chiesa della Confraternita di Santa Croce (nel 1753 e nel 1761), anche l’impresa decorativa della chiesa di San Gaudenzio (1738-39), oltre a operare all’interno del Salone di rappresentanza del Palazzo Vescovile, realizzandovi la splendida raffigurazione prospettica del territorio della diocesi, e nell’ex Convento da San Francesco. Sin dalla rivitalizzazione della Confraternita, nel 1979, la principale preoccupazione dei confratelli è stata quella di tutelare e valorizzare la loro chiesa, impegnandosi affinché continuasse ad essere fruibile da tutti. È grazie ai loro sforzi finanziari che si sono potuti garantire il completo rifacimento del tetto, la sistemazione del campanile e molti altri lavori manutentivi. Il restauro degli affreschi sembrava un sogno impossibile e ora l’emozione di fronte ai risultati raggiunti con questo secondo lotto di restauri appena terminati è grandissima.